18 Maggio 2024

Ricordiamo i 16 morti e i 267 feriti della strage sul Treno Rapido 904 di 38 anni fa, l’attentato sovversivo avvenuto all’interno della Grande Galleria dell’Appennino.

Venerdì 23 Dicembre alle ore 12.15, una commovente cerimonia, ormai diventata tradizione, si è svolta nell’atrio della Stazione Centrale di Napoli, dalla quale, lo stesso giorno del 1984, il treno era partito in direzione di Milano; il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha deposto una corona di fiori, alla presenza – tra gli altri – della presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage, Rosaria Manzo, e il presidente della Fondazione Polis della Regione Campania, don Tonino Palmese.

Di particolare significato è stata l’introduzione degli studenti dell’Istituto Comprensivo 46 Scialoja Cortese di San Giovanni a Teduccio, che hanno letto un testo dedicato alle vittime della strage e hanno letto i nomi delle vittime. Una iniziativa importante, per coinvolgere le nuove generazioni in ciò che fa parte, purtroppo, della storia del nostro Paese: a loro il compito essenziale di vigilare per evitare ogni deriva violenta.

Dopo le restrizioni imposte dalla pandemia negli ultimi due anni, abbiamo voluto riprendere il forte connubio tra memoria e cultura della legalità che da sempre anima il nostro impegno e mette al centro soprattutto le giovani generazioni. Uno dei nostri obiettivi principali è far conoscere a coloro che non erano ancora nati nel 1984 la drammaticità della strage e il senso della testimonianza dei familiari delle vittime, e nello stesso tempo tenere accesi i riflettori affinché non cada mai l’oblio su una delle pagine più buie della storia del nostro Paese. La partecipazione degli studenti dell’Istituto Scialoja Cortese si inserisce pienamente in questa direzione, in quanto è frutto di un percorso formativo che la stessa scuola ha promosso con passione e competenza”, ha evidenziato Rosaria Manzo presentando l’iniziativa.

 

La toccante testimonianza di Enza Napoletano ferita nell’attentato, rilasciata dieci anni fa a Eliana Iuorio di Road TV. Una testimonianza importante, perché racconta in parole dure e chiare non solo quello che è accaduto, ma anche le dimenticanze delle istituzioni, il dolore sofferto in solitudine, le ferite nell’animo che si aggiungono alle ferite fisiche.

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Memoria e verità